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Art. 1 – Manifesto di Fare Digitale

1_ Il digitale è un bene necessario e universale.

Si tende erroneamente a pensare che i beni primari, cioè i beni necessari e idonei a soddisfare i bisogni umani, non siano influenzati dal contesto storico e sociale in cui viviamo, poiché tali beni tendono a soddisfare soprattutto i bisogni fisiologici e di sopravvivenza dell’uomo, come per esempio mangiare, bere, ripararsi dalle intemperie e così via. In realtà il confine tra bisogni primari (necessari) e quelli secondari non è delineato soltanto dalle esigenze fisiologiche umane, ma anche da ciò che è considerato normale dalla società e dalle modalità con cui i bisogni sono soddisfatti. Gli standard di vita sono cambiati radicalmente nel corso dei secoli e ciò che in un’epoca storica non è considerato un bene primario lo può diventare nell’epoca successiva. Pensiamo per esempio alla costruzione di una rete fognaria efficiente o alla disponibilità di acqua corrente in casa.

Nei paesi occidentali l’acqua corrente in casa era un bene di lusso fino al 1800 e poi diventa un bene essenziale dalla seconda metà del XX secolo. D’altra parte ancora oggi in tanti paesi del mondo l’acqua corrente in casa resta un bene che pochi si possono permettere.

Ragionamento simile è possibile farlo per tutti i beni primari essenziali.

I beni primari sono “entità, presenti allo stato naturale o create artificialmente dall’opera dell’uomo” che possiedono la caratteristica dell’essenzialità, cioè che sono ritenute essenziali, indispensabili da coloro che vivono in una determinata epoca e determinato luogo: pensiamo per esempio all’energia elettrica, all’acqua e al gas, ma anche all’etere, petrolio e ai mezzi di comunicazione e trasporto. La storia della domanda e dell’offerta di questi beni primari è la storia dell’evoluzione dell’uomo. La possibilità di bere acqua potabile e la scoperta di nuovi giacimenti di petrolio sono stati motivi che hanno scatenato guerre, influenzato scelte politiche e accordi diplomatici internazionali.

Oggi anche il digitale è un bene necessario e universale.

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Riuscereste a immaginare una vita senza digitale? Aldilà degli aspetti nostalgici di impossibili ritorni al passato, la società in cui viviamo – infosfera – assolve a tantissimi bisogni, se non tutti, grazie al digitale. Lavoro, produzione, trasporti, medicina, sicurezza sono solo alcuni dei settori trasformati e portati a uno stadio evolutivo superiore dalla digitalizzazione in atto. Questo per dire che c’è poco da discutere sulla necessarietà del digitale.

Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

(Articolo 3 della Costituzione italiana)

La seconda parte dell’articolo 3 della Costituzione parla dell’uguaglianza formale (nella prima parte) e poi dell’uguaglianza sostanziale, principio secondo il quale è necessario prevedere un concreto impegno politico, economico e sociale per offrire a tutti le stesse opportunità. In altre parole tutti i cittadini devono essere messi nelle stesse condizioni per soddisfare al meglio i propri bisogni e non creare disparità. Proprio per cercare di risolvere questi esiti negativi diventa obiettivo fondamentale intervenire per realizzare un’uguaglianza digitale universale al servizio di quella sostanziale.

Così come sancito dall’articolo 1 della Dichiarazione dei diritti in Internet:

Sono garantiti in Internet i diritti fondamentali di ogni persona riconosciuti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite, dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, dalle costituzioni nazionali e dalle dichiarazioni internazionali in materia.

Crediamo nella valorizzazione della cultura digitale e nella diffusione consapevole e regolamentata delle tecnologie digitali in tutti i settori della vita pubblica e privata, affinché siano una leva fondamentale per lo sviluppo economico, culturale e sociale del Paese.

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