
NFT: le parole del digitale (secondo Salvatore Iaconesi)
Ormai non si parla altro che di NFT (Non Fungible Token) e di come essi possano rappresentare un’interessante opportunità per aziende, moda, brand, cultura e chi più ne ha più ne metta. Anche noi nel nostro piccolo abbiamo provato a portare luce sul fenomeno, ma non per decantarne le lodi ma per chiarire che ogni innovazione tecnologica ha sempre (si badi bene, sempre) pro e contro, può essere moltiplicatore di opportunità o di rischi.
Quindi quando abbiamo visto il post pubblicato da Salvatore Iaconesi sull’argomento è stato come scorgere da lontano un faro nella tempesta, perché la storia di Salvatore ci parla di un professionista – ingegnere robotico, designer, hacker, professore universitario – che ha sempre visto meglio e prima di tanti altri le conseguenze sociali del progresso scientifico e questa sua capacità lo ha portato a utilizzare la tecnologia per andare alla ricerca di una cura collettiva coniugando scienza arte e tecnologia.
Di seguito vi riportiamo il post integrale di Salvatore Iaconesi del 26 gennaio 2022 che ringraziamo di cuore per averci dato la possibilità di condividerlo, approfondirlo e capirci qualcosa di più sugli NFT.
Di nuovo NFT
(nell’immagine: una vista del villone online che mima lo spazio del villone di Miami: una pacchianata americanissima degna dell’attenzione di Architerror, con nessuna reale ricerca su come potrebbe cambiare l’Abitare nel futuro e nella digitalità. Il solo immaginario urla “Ci va benissimo così! Noi vogliamo portare la nostra roba e il nostro lusso pacchiano anche di là, nel metaverso. E meno ci dobbiamo mischiare col resto del mondo – che sfruttiamo per rendere possibile questa pacchianeria – meglio stiamo.”)
“La tecnica è profondamente fondata nella cultura, e viceversa.
Le tecnologie, prima che al dominio dell’usare, afferiscono al dominio del sentire. Perché non siamo solo noi ad inventare le tecnologie, ma sono anche le tecnologie che inventano noi, rendendoci quello che siamo e come sentiamo e comprendiamo il mondo.”